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20/02/12

Come in un testamento

Qui lo scrivo, a memoria dei lettori, a mia memoria.
Domani mattina dovrò affrontare l'odiato esame di Estimo, nuova bestia nera della mia rinnovata carriera universitaria. L'esame in sé non è proibitivo, ma lo è la mole di dettagli che non possono essere trascurati durante lo studio.
Eh, sì, perché ai fini del superamento dell'esame, secondo uno degli assistenti, è INDISPENSABILE conoscere le pertinenze minime dei terreni, i distacchi dei fabbricati dal fronte stradale e altre fregnacce da geometra (sono fregnacce in relazione a questo esame, mentre sono fondamentali in altri ambiti!).
Speriamo che al terzo tentativo la cosa vada in porto... stay tuned!


Come se non bastasse, giovedì ho anche l'esame di Storia dell'Architettura moderna, una sequela di capitelli, ordini, facciate, chiese e palazzi costruiti in 300 anni di storia. Bello, per carità, ma dover studiare per un esametutta quella roba, non per il piacere della curiosità, toglie quello stimolo al Sapere.
Per chi non mi conosce: io non riesco bene in tutto quello che richiede un'alta dose di memoria, l'assimilazione di nozioni che non richiedono alcun ragionamento... Datemi conti da fare, problemi da risolvere, soluzioni da sperimentare e mi metterete a mio agio, datemi una poesia o un codice da studiare e mi starete torturando.

Se questi esami andassero male, prenderei in considerazione l'idea di lasciare la via accademica e tentare la via lavorativa, come professionista senza titolo... Ma è presto per decidere, Luglio è lontano, e quest'anno di tasse è pagato!

Per chiudere voglio ringraziare una nuova compagna di giochi, che mi dà del filo da torcere a Scarabeo: si chiama Tiziana, è una persona molto piacevole e simpatica, con la quale da un paio di sere mi intrattengo in sfide a distanza e in chiacchierate molto interessanti, anche su argomenti abbastanza seri.


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