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28/02/12

When I feel like a clockwork bomb


This is my first english post, but don't worry, a translation will help you right under the post.
Sometimes I just need a calm day, a noiseless day. Easy to say, very hard to reach!

22/02/12

L'ansia da prestazione: una brutta bestia!

Tranquilli, non voglio raccontarvi delle mie peripezie sessuali (al momento praticamente nulle), bensì di quei momenti in cui il tuo cervello si chiude, innalza delle barriere impenetrabili e anche pronunciare il proprio nome diventa uno sforzo mnemonico sovrumano.
Che sia per un esame, un discorso in pubblico, una dichiarazione d'amore o la classica poesia di Natale in piedi sulla sedia, le meccaniche del cervello resteranno sempre misteriose (per lo meno a me!):sei pronto, sai tutto o quasi, ti ricordi i tempi, le espressioni, le intonazioni da tenere, i gesti da compiere, ma quando arriva il momento di "vuotare il sacco".....PUFF!

20/02/12

Come in un testamento

Qui lo scrivo, a memoria dei lettori, a mia memoria.
Domani mattina dovrò affrontare l'odiato esame di Estimo, nuova bestia nera della mia rinnovata carriera universitaria. L'esame in sé non è proibitivo, ma lo è la mole di dettagli che non possono essere trascurati durante lo studio.
Eh, sì, perché ai fini del superamento dell'esame, secondo uno degli assistenti, è INDISPENSABILE conoscere le pertinenze minime dei terreni, i distacchi dei fabbricati dal fronte stradale e altre fregnacce da geometra (sono fregnacce in relazione a questo esame, mentre sono fondamentali in altri ambiti!).
Speriamo che al terzo tentativo la cosa vada in porto... stay tuned!

07/02/12

Che bella le neve! Basta co 'sta neve!

È vero, è passato un po' dall'ultimo articolo scritto, ma a mia discolpa posso dirvi che non è stato per pigrizia, ma perché non è successo niente di davvero rilevante...
Le solite scazzate con mia madre, la monotonia dello studio a rilento e il piattume della mia vita sociale.
Poi la neve. Tanta, soffice (ora gelata), silenziosa e candida neve. Un silenzio irreale dava quasi fastidio alle orecchie, nessun suono, tutto spento, immobile, congelato. Mi sono goduto le ore più fredde della mattina in silenzio, senza nessuna distrazione, senza i rumori vitali del vicinato, grazie alla neve che ha tolto acqua, corrente e mobilità a tutto il paese. Eh, già, la Natura non ha mezze misure: ti brucia, ti sotterra, ti affoga o ti congela, ti costringe a darti da fare, a riconsiderare la tua vita, le tue priorità, i tuoi veri bisogni. A me sinceramente non è che sia dispiaciuto molto, se non per l'elettricità che mi ha privato di alcune stupide abitudini, come il rollout dei miei siti preferiti la mattina... ma mi sono abituato presto (è durato un giorno il blackout, ne parlo come dell'apocalisse!) e nemmeno i giorni successivi ne ho sentito la mancanza. Mi sentivo attivo, volenteroso di spalare neve, di riprendermi la libertà di muovermi, di uscire, proprio nel periodo più apatico della mia vita, quando la solitudine mi sembra l'unico rifugio.
Il problema è che per ogni persona a cui la neve ha migliorato la giornata, ce ne sono decine alle quali ha rovinato la vita: lasciando stare i morti per il maltempo, ci sono famiglie che hanno perso la casa, il lavoro (allevatori e agricoltori ad esempio) o i parenti, che sono bloccati in case dimenticate da Dio, che hanno perso esami, guadagni e dignità. Un pensiero è per loro, che tenendo duro, con la pellaccia di chi ne ha viste tante e che non si arrende a quest'ultima difficoltà, impugna una pala, un trattore, un qualsiasi aggeggio per farsi strada da solo, se nessun altro li aiuta.
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